Che cos’è la filariosi?
La filariosi cardiopolmonare è una malattia parassitaria causata da Dirofilaria immitis e si trasmette da un cane ammalato a un cane sano attraverso la puntura di zanzara.
Ciclo della filaria
Come si trasmette la filariosi cardiopolmonare?
Quando una zanzara punge un cane infestato dalla filariosi, insieme al suo sangue succhia anche alcune microfilarie che, alla puntura successiva, saranno inoculate nei tessuti di un altro cane o di un altro animale. Nel nuovo ospite le microfilarie iniziano a crescere all’interno del circolo sanguigno e a spostarsi verso il cuore dove, divenute ormai vermi adulti (fino a 30 centimetri di lunghezza), possono cominciare il loro ciclo riproduttivo producendo altre microfilarie.
L’invasione colpisce solitamente l’arteria polmonare, la vena cava inferiore e l’atrio destro del cuore: un singolo animale ammalato può ospitare da 3 a 50 parassiti adulti che vivono fino a 7 anni, sempre che non ne provochino prima la morte.
Come si previene la filariosi?
La filariosi può essere prevenuta efficacemente somministrando al cane diversi tipi di prodotto:
– tavolette o pastiglie: vanno date all’animale una volta al mese per tutto il periodo di presenza delle zanzare.
– iniezione: da far fare al veterinario una volta l’anno, mette al riparo da eventuali dimenticanze nella prevenzione.
Rimedi fai-da-te come non far uscire il cane di notte e al crepuscolo o trattarli con dei normali repellenti per zanzare sono del tutto insicuri e sconsigliabili.
Colpisce solo i cani?
No, la filariosi può colpire anche gatti e furetti. In questi animali il parassita cresce meno e vive per periodi più limitati, ma può essere ugualmente letale perché infesta cuori e vasi sanguigni molto più piccoli di quelli del cane. È quindi consigliabile, anche per questi animali, effettuare un trattamento di prevenzione.
È una malattia curabile?
La terapia per la cura degli animali infetti è lunga e complicata ed espone i nostri amici a notevoli rischi cardiopolmonari.
Bisogna effettuare degli accertamenti ematologici e radiografici per valutare il grado di malattia.
Una volta uccisi i parassiti con farmaci specifici, occorre far stare l’animale a riposo per diverse settimane perché i parassiti morti possono comunque ostruire arterie e altri vasi sanguigni.